I dati nascosti in Wikipedia che raccontano il Governo italiano

26 Aprile 2022

6 minuti

Il 13 Febbraio 2021, poco più di un anno fa, prestava giuramento il Governo guidato da Mario Draghi. La formazione del nuovo esecutivo arrivava in un periodo particolarmente complesso dal punto di vista sociale ed economico e, oltre al premier incaricato, accoglieva volti già noti e altri meno conosciuti al grande pubblico: una squadra di Governo supportata da una maggioranza parlamentare molto ampia.

In questi mesi di alterne vicende, con un entusiasmo nei confronti dell’esecutivo e del Primo Ministro che pare, almeno secondo i sondaggi, in discesa e anche alla luce della nuova fase politica apertasi prima con l’elezione del Presidente della Repubblica e, dopo, con lo scoppio del conflitto in Ucraina, abbiamo fatto un punto sulla compagine governativa, partendo da un media spesso trascurato nelle analisi “social”, ma che rappresenta per molti italiani il primo punto di “caduta” quando si cercano informazioni online.

Stiamo parlando di Wikipedia, la celebre enciclopedia online collaborativa.

Lo stesso sito, oltre alla disponibilità dei contenuti, assicura anche la pubblicità via API delle informazioni su visualizzazioni delle singole voci e ulteriori metadati, consentendo di ricostruire interessanti statistiche e punti di vista sull’attività nelle pagine relative ai membri del Governo.

Intanto un ripasso. La tabella 1 elenca i 24 ministri (o, meglio, i 23 + 1 Presidente del Consiglio), il loro incarico, la loro appartenenza partitica e la loro pagina Wikipedia.

La lunghezza del contenuto di queste pagine inizia già a raccontarci qualcosa rispetto alla storia politica (e non solo) dei ministri analizzati.

La Wikipedia di Dario Franceschini, tra i ministri uno dei politicamente più longevi, essendo entrato in Parlamento ormai oltre 20 anni fa, è quella più corposa (5086 parole). Ma oltre le 3000 parole sono anche le biografie di Enrico Giovannini (3418 parole), Mario Draghi (3413) e Mariastella Gelmini (3085).

La più stringata (314 parole) è quella della Ministra Erika Stefani, nonostante ormai una duplice esperienza da titolare di un dicastero. Stupisce anche la relativa brevità della pagina dedicata al Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione Digitale Vittorio Colao (354 parole), che pure può contare su una lunga carriera nel settore privato. Sotto le 500 parole, con pagine che forse attendono di essere arricchite di dettagli, anche i ministri Maria Cristina Messa (364), Daniele Franco (429) e Federico D’Incà (493).

 

 

In questo caso, la nostra analisi verte su Wikipedia in lingua italiana, ma alcuni esponenti del Governo possono vantare una buona copertura internazionale. Primo tra tutti, è proprio il premier Mario Draghi, che ha una pagina dedicata in 72 lingue (in totale le edizioni Wikipedia mondiali sono 325). In questa particolare graduatoria è seguito dal Ministro degli Esteri Luigi di Maio, che tra esperienza in Parlamento, al Governo e come leader del partito, è riuscito a costruirsi un nome anche oltre il territorio italiano.

Più inaspettata la terza in classifica: la Ministra Mara Carfagna ha una pagina dedicata in ben 23 lingue differenti.

Tra i meno tradotti, invece, il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, la cui pagina è presente in 7 edizioni di Wikipedia: tra queste l’arabo egiziano, il polacco e il russo.

Fermi a 8 il Ministro Stefano Patuanelli (tra cui anche l’armeno), Roberto Cingolani (che ha una pagina in ucraino), Federico D’Incà e Maria Cristina Messa.

 

 

Una delle metriche più interessanti accessibili attraverso i dati messi a disposizione da Wikipedia, è sicuramente quella relativa alle visualizzazioni delle singole pagine. Un po’ come accade per le ricerche su Google, anche per il fatto che Wikipedia è una delle prime fonti proposte nei risultati, la visualizzazione delle pagine riflette picchi di interesse e andamenti di maggiore e minore visibilità per i politici considerati. Quasi sempre questi momenti di maggiore attenzione corrispondono alla curiosità di pubblico – ma, spesso, anche di addetti ai lavori – rispetto a personaggi magari fino a quel momento non così popolari o al centro delle cronache.

Ad esempio, se consideriamo il periodo dal 1 Gennaio 2020 al 15 Marzo 2021, tutti i Ministri (eccetto il premier) hanno il loro picco di visualizzazioni proprio nei giorni di formazione del Governo (12 e 13 Febbraio). Il 12 Febbraio il Ministro Roberto Cingolani arriva a totalizzare ben 134017 visualizzazioni sulla pagina a lui dedicata, diventando il ministro più consultato, probabilmente anche a causa delle polemiche e del dibattito relativo alla creazione del Ministero della Transizione Ecologica. Lo stesso giorno, la pagina del Ministro Patrizio Bianchi è vista 93068 volte e quella di Marta Cartabia 88673.

Di riflesso, non deve stupire che volti che in quei giorni risultavano già noti e quindi meno “curiosi” per il pubblico, si fermino a un numero molto inferiore di visualizzazioni: Dario Franceschini è visualizzato il 13 Febbraio su Wikipedia in italiano per 11780 occorrenze, Luigi di Maio 17729.

Come dicevamo, la pagina del Primo Ministro Mario Draghi non ha il suo picco di visite nei giorni del giuramento, ma il giorno del conferimento dell’incarico per il mandato esplorativo (3 Febbraio 2021), quando attira l’attenzione di ben 871274 utenti dell’enciclopedia online.

E dopo la nascita del Governo?

Se restringiamo il nostro focus unicamente al periodo tra il 15 Marzo 2021 e lo stesso giorno del 2022, vediamo che la media di visite giornaliere sulle pagine Wikipedia in italiano degli esponenti dell’esecutivo è normalmente più bassa.

 

Oltre le mille visualizzazioni giornaliere troviamo infatti solo Mario Draghi (3707), Marta Cartabia (1645) e Roberto Speranza (1626). Tutti e tre beneficiano in questa statistica della presenza di ulteriori picchi di visualizzazioni durante l’anno.

Mario Draghi, ad esempio, risale nel numero di visite in occasione della conferenza stampa sul Decreto Sostegni (19 Marzo 2021), dell’intervento al pre-vertice delle Nazioni Unite sui temi dell’alimentare (26 Luglio 2021) e della rielezione del Presidente Mattarella (29 Gennaio 2022).

La Ministra Cartabia ottiene invece un incremento notevole di visibilità proprio nei giorni di votazione del Presidente della Repubblica (24 e 28 Gennaio 2022), carica per la quale era considerata tra i nomi papabili.

 

Il Ministro Roberto Speranza ha invece il suo momento di picco di visualizzazioni il 21 Marzo 2021, giorno in cui è ospite alla trasmissione di Rai1 “Domenica In”.

 

 

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Un’ulteriore metrica legata alla visibilità, ma anche alla dinamicità dell’attività politica e non solo, è quella del numero di modifiche apportate alle singole voci dell’enciclopedia. Poiché si tratta in qualche modo di pagine “delicate”, spesso a rischio vandalismo, le pagine Wikipedia dei Ministri sono talvolta impostate in modalità semi-protetta, status che consente la modifica unicamente a utenti registrati.

La pagina più attiva dal punto di vista delle modifiche apportate dagli utenti tra gennaio 2021 e 15 marzo 2022, è, non a sorpresa, quella di Mario Draghi (751 modifiche), seguito proprio dal duo di ministri che abbiamo visto essere il più gettonato nella media di visualizzazioni giornaliere: Roberto Speranza (320) e Marta Cartabia (295).

Questo primato legato alle modifiche si verifica nonostante la pagina dedicata a Mario Draghi sia una delle più longeve tra quelle che stiamo qui analizzando e non sia quindi da popolare ex-novo di contenuti: è presente già dal 2005 (prima data in cui i dati di visualizzazione sono disponibili), così come quelle dei ministri Renato Brunetta e Dario Franceschini.

Rispetto ai contenuti delle pagine, l’appartenenza politica o comuni percorsi di carriera incidono su riferimenti condivisi. Un’analisi delle entities all’interno di questi testi pone ad esempio in evidenza come alcune voci dell’enciclopedia siano più vicine tra loro proprio rispetto a una similitudine di collegamenti tematici. Tra i più evidenti quelli che accomunano Renato Brunetta e Mara Carfagna (Silvio Berlusconi, il Popolo della Libertà, Forza Italia), con Mariastella Gelmini, che però introduce in più rispetto ai compagni di partito il tema di Scuola e Università, derivante dal suo passato nel ruolo di Ministro dell’Istruzione

Mario Draghi e il Ministro all’Economia e Finanze Daniele Franco condividono comuni riferimenti alla Banca d’Italia e alla Banca Centrale Europea, mancanti invece nel curriculum di altri membri dell’esecutivo.
I ministri Dario Franceschini, Andrea Orlando e Roberto Speranza, si legano attraverso i link al Partito Democratico, alla Sinistra, ma le loro biografie sono anche accomunate dal riferimento alle primarie a Segretario del Partito Democratico, carica per la quale si sono tutti e tre proposti come candidati, seppure in momenti diversi (Franceschini nel 2009, Orlando nel 2017, Speranza in vista delle primarie del 2017, salvo poi uscire dal partito prima che queste si tenessero).

Tra gli indipendenti, le due pagine relative ai ministri Roberto Cingolani ed Enrico Giovannini emergono come affini nell’analisi delle entities, poiché, rispetto ad altri colleghi dell’esecutivo, si fa ampio riferimento nel loro contenuto ai temi della ricerca scientifica e allo sviluppo sostenibile e meno presenti sono, invece, tematiche inerenti un cursus honorum più legato alla politica in senso stretto.

 

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