Stop Maxi Bollette: il tema dell'errata fatturazione

Il tema dell’errata fatturazione

Le bollette di conguaglio, frutto di riconteggi da migliaia di euro recapitate ogni anno a milioni di clienti, sono una problematica molto sentita: il conguaglio della bolletta della luce o del gas è oggettivamente una cosa spiacevole da ricevere e quando c’è un errore nei calcoli il disappunto del cittadino è ancora più grande. A muoversi per primo, è stato l’Onorevole Baldelli (FI) che con l’hashtag #stomaxibollette ha dato avvio a una campagna di comunicazione, anche grazie al gruppo parlamentare di Forza Italia. La finalità era chiara: esortare l’allora Governo ad adottare provvedimenti normativi capaci di fornire ai consumatori tutte le tutele del caso.

Le radici dell’attività parlamentare

È nel 2015 che l’On. Baldelli (Forza Italia) presenta un’interrogazione parlamentare prima, e una mozione poi; l’anno successivo ne è seguito un tavolo tecnico presso il Ministero dello Sviluppo Economico per identificare una possibile soluzione. Tuttavia, nonostante gli esiti del confronto abbiano dato vita a spunti interessanti per contrastare il fenomeno, il Governo non darà alla luce alcun provvedimento in tal senso. Questa mancanza ha spinto nel 2017 l’On. Baldelli a presentare alla Legge Concorrenza un emendamento volto a stabilire tempi e modalità di rimborsi nell’eventualità di errate fatturazioni; proposta respinta in Aula, ma contestualmente assegnata all’esame della Commissione X Attività Produttive della Camera.

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La disposizione, intervenendo sulla tematica delle maxi-bollette, garantisce all’utente il diritto alla sospensione del pagamento in attesa della verifica della legittimità della condotta dell’operatore, e il diritto al rimborso dei pagamenti effettuati a titolo di indebito conguaglio.

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Nell’aprile 2019, al fine di ampliare le tutele previste per i consumatori di energia elettrica, gas e servizi idrici nel caso di errata fatturazione, l’On. Giorgia Meloni (FdI) presentò alla Camera una proposta di legge%%note1%, che però non venne mai calendarizzata. Al contempo, Gianbattista Fazzolari, Senatore di Fratelli d’Italia presentò la stessa proposta come DDL al Senato%%note2%%, scontrandosi però con le difficoltà dell’iter legislativo ordinario. Seguendo la via percorsa in precedenza dal collega Baldelli, anche il Sen. Fazzolari cercò di sfruttare lo strumento della Legge di Bilancio 2020, presentando un emendamento che riprendeva integramente il testo della legge proposta.

Nello specifico, si prevedeva che, in caso di emissione di fatture alle quali venga accertato dall’autorità competente o dall’utente l’illegittimità della condotta del gestore, il consumatore avesse diritto a ottenere, oltre al rimborso delle somme eventualmente versate, anche il pagamento di una penale pari al 10% dell’ammontare contestato e non dovuto e, comunque, per un importo non inferiore a 100 euro. L’emendamento ottenne l’approvazione unanime della Commissione V Bilancio, e con il successivo voto favorevole delle due Aule, è entrata in vigore dal primo gennaio 2020.

In ultimo, sul tema è intervenuta anche l’On. Alessia Morani (PD), Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, la quale ha presentato, all’interno dell’iter di approvazione del Decreto Milleproroghe 2020, un emendamento volto a facilitare i reclami nel caso di bollette viziate da errata fatturazione.

Tale proposta avrebbe introdotto due principali novità rispetto alla norma inclusa nella Legge di Bilancio 2020 (ossia l’emendamento Fazzolari). In primis, la sostituzione della parola “illegittime” con “anomale” utilizzata in relazione alla condotta del fornitore del servizio, rendendo più semplice per l’utente dimostrare un’anomalia rispetto ad una situazione di illegittimità (accertabile esclusivamente da un giudice o da un’autorità). In secondo luogo, veniva contemplata la possibilità di presentare il reclamo anche per mezzo di associazioni dei consumatori, al fine di garantire le medesime possibilità di tutela anche ai cittadini più anziani o con scarse competenze in materia. A causa di vizi procedurali l’emendamento venne però ritirato.

Il posizionamento degli stakeholder

Le associazioni a tutela dei consumatori hanno accolto positivamente l’introduzione delle norme, sottolineando tuttavia delle criticità circa le procedure volte ad accertare l’effettiva condotta illegittima del venditore, all’interno della quale le stesse avrebbero potuto ricoprire un importante ruolo di intermediazione.

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Sottolineò altresì che, grazie alle stesse, famiglie e piccole imprese avrebbero goduto di maggiori forme di tutela innanzi al rischio di cosiddette maxibollette, causate da rilevanti ritardi da parte dei venditori o perduranti mancate letture del contatore da parte dei distributori, in tutti quei casi in cui gli errori non siano riconducibili alla condotta del cliente finale.

L’impatto sul business di Enel e di Sorgenia

Per comprendere l’impatto che la Legge Baldelli avrà sui principali provider – ovvero quelli con più di 50.000 clienti finali – relativamente a fatture errate e/o a conguaglio è utile leggere il Rapporto annuale sul trattamento reclami e la risoluzione delle controversie dei clienti elettrici e gas naturale%%note3%% relativo al 2018, prodotto da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Qui è pubblicata una classifica delle compagnie operanti per numero di reclami ricevuti; secondo tale lista A2A Energia SPA risulta essere al primo posto per numero di contenziosi, Enel Energia al settimo posto, Acea Energia al decimo e Sorgenia al quindicesimo.

Tra le società nominate, è utile tenere in considerazione che Enel Energia, all’interno del mercato nazionale, detiene la quota di mercato più alta nella vendita di energia elettrica e gas e, conseguentemente, il numero di clienti finali maggiori%%note4%%. Ne consegue che Enel è il provider maggiormente impattato dall’introduzione delle normative in quanto in termini assoluti è la società che, su tutte, riceve il maggior numero di reclami.

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Al contempo, Sorgenia ha manifestato parere favorevole all’introduzione delle normative, affermando che “rappresentano un passo avanti verso una maggiore chiarezza e trasparenza nei confronti delle utenze, al fine di arrivare ad avere bollette chiare e senza possibilità di fraintendimenti per qualunque consumatore”. Tuttavia, l’impatto minimo che le nuove previsioni avranno sul business di Sorgenia potrebbero aver influito in modo razionale sul posizionamento tenuto della stessa: il core business risulta essere la vendita di energia elettrica non già a piccoli consumatori, bensì a utenti di tipo business, cioè aziende il cui consumo annuo della componente energia è ben superiore a quella delle utenze domestiche. Questo specifico settore risulta il meno colpito dalla problematica delle fatture a conguaglio e/o errate: i contatori installati per erogare tale servizio energia dispongono di una tecnologia di rilevazione dei consumi particolarmente avanzata e più precisa.

Più in generale è emerso come non sia indifferente ancora l’aspetto tecnologico dei contatori, da distinguere tra quelli installati nel settore dell’energia elettrica e quelli applicati nella rilevazione dei consumi di gas naturale e del flusso delle misure dal distributore, al venditore al cliente finale.

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