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Nel mese di giugno, l’Unione Europea ha avviato l’attuazione operativa dell’AI Act con la pubblicazione delle prime linee guida tecniche rivolte ai fornitori di modelli general-purpose, nelle quali si definiscono criteri stringenti su trasparenza, gestione del rischio e tracciabilità. Parallelamente, la Commissione ha pubblicato una roadmap per la migrazione dei sistemi pubblici e industriali verso la crittografia post-quantistica, individuando nei settori sanitario, finanziario, militare e dei trasporti le aree prioritarie per l’adozione di protocolli resilienti alle minacce quantistiche. Sul fronte dell’innovazione industriale, sono stati avviati i primi test delle cosiddette “AI Factories”, hub specializzati nello sviluppo e nella sperimentazione di modelli di IA, concepiti per rafforzare la capacità produttiva europea e contrastare la dipendenza esterna nel settore delle tecnologie avanzate. Tuttavia, proprio in prossimità dell’entrata in vigore dei primi obblighi di trasparenza dell’AI Act previsti per il 2 agosto, si fa strada l’ipotesi di posticipare l’attuazione della seconda fase del Regolamento, prevista per agosto 2026, relativa all’obbligo di conformità agli standard tecnici per l’immissione sul mercato dei sistemi di IA, a fronte di una serie di difficoltà segnalate. In parallelo, è emersa con forza anche la volontà politica di semplificare il quadro normativo del GDPR, ormai considerato da molti stakeholder troppo complesso, frammentato e oneroso per le PMI. Sempre nel mese di giugno, la Commissione ha avviato due consultazioni pubbliche strategiche: la prima riguarda le linee guida sull’articolo 18 dell’European Media Freedom Act, volto a tutelare i fornitori di contenuti editoriali da rimozioni arbitrarie da parte delle Very Large Online Platforms (VLOPs), con la previsione di introdurre obblighi di preavviso e diritto di replica entro 24 ore; la seconda si concentra sul Digital Networks Act, un progetto legislativo destinato a riformare la governance delle reti digitali, semplificare il quadro regolatorio europeo e affrontare questioni strutturali come l’accesso alle infrastrutture. Nel contesto internazionale, il mese di giugno è stato segnato da due appuntamenti chiave: il Consiglio Europeo e il Vertice dei leader NATO, tenutosi a L’Aia la scorsa settimana. Dal vertice è emerso un impegno politico senza precedenti: gli alleati hanno concordato l’obiettivo di aumentare progressivamente la spesa per difesa e sicurezza fino al 5% del PIL entro il 2035, superando il tradizionale benchmark del 2%. Non sono mancate voci critiche, come quella della Spagna, che ha ribadito come il proprio attuale livello di spesa sia più che adeguato. A margine del vertice, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio riservato con Donald Trump, nel quale si è discusso della possibile introduzione, da parte degli Stati Uniti, di dazi al 10% su beni industriali europei. Meloni ha definito la misura “sostenibile” per l’Italia, pur confermando l’interesse a una soluzione negoziata. La finestra di sospensione di 90 giorni dei dazi annunciata dalla Casa Bianca scadrà il 9 luglio, ma fonti americane hanno lasciato intendere l’ipotesi di una proroga.
Le notizie più importanti
La Camera dei Deputati ha approvato in seconda lettura il Disegno di Legge sull’Intelligenza Artificiale, con 136 voti favorevoli, 94 contrari e 5 astenuti. Il testo era stato approvato in prima lettura dal Senato, dopo l’iniziale via libera da parte del Consiglio dei Ministri, ma le modifiche introdotte in Commissione rendono ora necessario un terzo passaggio al Senato. Il provvedimento mira a costruire una cornice normativa nazionale coerente con l’AI Act europeo, pur prevedendo esclusioni per le attività di difesa, sicurezza e intelligence. Inoltre, il disegno di legge attribuisce funzioni specifiche all’Agenzia per l’Italia Digitale e all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), mentre restano ferme le competenze di vigilanza per Banca d’Italia, Consob e IVASS. Il testo interviene anche sul diritto d’autore, riconoscendo tutela alle opere generate con l’ausilio dell’IA solo se riconducibili a un apporto creativo umano, e in ambito sanitario, stabilisce l’obbligo di trasparenza verso i cittadini nel caso di utilizzo di sistemi intelligenti a supporto di diagnosi e trattamenti. Alla Camera è stato soppresso l’obbligo di server localizzati in Italia per l’IA nella PA. Infine, tra i principi del provvedimento, è stato inserito un riferimento al tessuto produttivo nazionale, con specifica attenzione a microimprese e PMI. L’approvazione definitiva è attesa nelle prossime settimane.
25 giugno 2025
Fonte: Il Sole 24 Ore
Venerdì 20 giugno è stato inaugurato ufficialmente l’AI Hub for Sustainable Development, alla presenza dei leader governativi dei Paese dell’Africa coinvolti nel Piano Mattei e dei rappresentanti di aziende italiane, europee, del G7 e africani. La piattaforma è promossa dal MIMIT e dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), e si propone di accelerare la crescita industriale sostenibile in Africa attraverso l’uso responsabile dell’Intelligenza Artificiale, facendo leva sul ruolo delle partnership innovative globali per rafforzare gli ecosistemi locali. Durante l’evento sono state presentate numerose partnership strategiche, accomunate dall’obiettivo di rafforzare le capacità degli innovatori e dei builders di infrastrutture africani, per garantire che l’IA possa sostenere una crescita economica inclusiva.
20 giugno 2025
Fonte: Ministero delle Imprese e del Made in Italy
Martedì 17 giugno il Ministero del Lavoro ha comunicato che si è ufficialmente conclusa la prima consultazione pubblica promossa dal Ministero sulle Linee guida per l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro. L’obiettivo della consultazione era raccogliere osservazioni e suggerimenti da parte di cittadini e stakeholder al fine di rendere le Linee guida uno strumento realmente utile e aperto per promuovere un’adozione dell’IA etica, responsabile e antropocentrica. Complessivamente, sono state raccolte 70 risposte al questionario online pubblicato sulla piattaforma ParteciPA, a cui si sono aggiunti oltre 30 contributi strutturati inviati tramite e-mail alla casella di posta elettronica del Ministero del Lavoro.
17 giugno 2025
Fonte: Ministero del Lavoro e delle Poltiche Sociali
Giovedì 19 giugno il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio ha comunicato che tutte le Province, le Città metropolitane e i Liberi consorzi comunali hanno aderito all’ultimo Avviso pubblico volto a favorire, in linea con il PNRR, la migrazione di dati e servizi sul cloud qualificato. Con l’adesione di 103 enti tra Province, Città metropolitane e Liberi consorzi comunali si è quindi completato il quadro della partecipazione delle Pubbliche Amministrazioni italiane alla messa in sicurezza dati e servizi pubblici in ambienti cloud certificati. Alla luce del successo dell’iniziativa, che ha registrato sulla piattaforma PA Digitale 2026 richieste superiori alla dotazione iniziale da 70 milioni euro, il DTD ha incrementato la disponibilità finanziaria con ulteriori 20 milioni per accogliere le richieste degli enti aderenti, per un totale di 90 milioni di euro.
19 giugno 2025
Fonte: Dipartimento per la Trasformazione Digitale
Nel corso del Consiglio dei Ministri di mercoledì 4 giugno il Governo ha approvato il nuovo Disegno di Legge annuale sulla concorrenza, che verrà ora trasmesso al Parlamento per il relativo iter di esame. Tra i principali argomenti affrontati dal testo figurano i servizi pubblici locali, il trasporto pubblico regionale, il trasferimento tecnologico alle filiere produttive nazionali e la ridefinizione dei compiti e delle risorse in capo alla Fondazione Enea Tech e Biomedical.
4 giugno 2025
L’editoriale del mese
Secondo la professoressa Veronica De Romanis, in un editoriale del quotidiano La Stampa, il dazio del 10% ipotizzato da Donald Trump è una misura poco efficace sia per gli obiettivi americani sia per gli interessi europei. L’intento di Trump è duplice: incentivare la reindustrializzazione interna e generare nuovo gettito fiscale, ma secondo De Romanis un’imposta di quel livello non sarebbe sufficiente a raggiungere né l’uno né l’altro obiettivo. Se il dazio fosse assorbito dagli importatori, le imprese straniere non avrebbero motivi per rilocalizzare la produzione negli Stati Uniti; invece, se a pagarlo fossero gli esportatori, difficilmente una tassa del 10% basterebbe a spingerli a trasferire impianti e catene produttive. Inoltre, l’incertezza sulla durata della misura – se temporanea o permanente – mina la sua efficacia strategica. Alla luce di queste considerazioni, De Romanis invita a non valutare i dazi solo in base alla percentuale, ma nel contesto di una visione economica e geopolitica di lungo periodo, sottolineando il rischio che una simile misura si riveli instabile e incoerente con gli obiettivi dichiarati di entrambe le parti.