TECH & POLICY INSIGHTS – Novembre 2025

Le notizie del mese

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Figura 1 – Il Ministro Adolfo Urso e il Segretario generale dell’Eliseo Emmanuel Moulin durante l’incontro al MIMIT del 8 novembre 2025

 

Fonte: Ministero delle Imprese e del Made in Italy


Italia-Francia, Urso riceve il Segretario generale dell’Eliseo Moulin. Focus su IA e Chip

Sabato 8 novembre il Ministro Adolfo Urso ha ricevuto, a Palazzo Piacentini, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica francese, Emmanuel Moulin. Il colloquio si è concentrato sui principali dossier europei di politica industriale, i rapporti bilaterali tra Italia e Francia, l’attuazione del Trattato del Quirinale e la cooperazione nel settore spaziale. In aggiunta, Urso ha ricordato la forte convergenza tra Italia e Francia su temi strategici europei e ha evidenziato la necessità di promuovere un uso responsabile dell’IA e di rafforzare l’ecosistema europeo dei chip.

Fonte: Ministero delle Imprese e del Made in Italy

8 novembre 2025


Dogane, l’Italia candida Roma per ospitare la sede dell’Autorità Ue

Giovedì 27 novembre l’Italia ha presentato alla Commissione Ue la candidatura di Roma per la  sede della futura Autorità doganale Europea (European Union Customs Authority, EUCA). Prevista  dalla riforma doganale dell’Ue, la nuova istituzione avrà il compito di gestire il Data Hub europeo,  armonizzare le procedure e coordinare l’analisi dei rischi e le attività operative tra le amministrazioni degli  Stati membri. La proposta italiana si fonda sulle competenze maturate dall’Agenzia delle dogane e dei  monopoli (Adm), riconosciuta tra le più avanzate in Europa per digitalizzazione, integrazione dei dati,  contrasto alle frodi e attuazione del Codice doganale dell’Unione.

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze

27 novembre 2025


Sovranità Digitale, l’Italia sottoscrive la Dichiarazione Europea

Mercoledì 19 novembre il Governo italiano ha firmato a Berlino, insieme ai rappresentanti degli altri Stati membri dell’Unione europea, la “Declaration for European Digital Sovereignty” (Dichiarazione per la Sovranità Digitale Europea). La Dichiarazione definisce la sovranità digitale come la capacità dell’Unione europea di agire in modo autonomo nel mondo digitale, regolando infrastrutture, dati e  tecnologie secondo le proprie leggi, i propri valori e interessi di sicurezza, senza indebite dipendenze da attori esterni, ma restando comunque aperti alla cooperazione con i partner internazionali che condividono i principi europei.

Fonte: Dipartimento per la Trasformazione Digitale

19 novembre 2025


Open Data, il portale italiano è il primo in Europa per qualità

Mercoledì 19 novembre l’Agenzia per l’Italia Digitale ha reso noto che il portale nazionale dati.gov.it è risultato essere il primo per qualità dei metadati sul catalogo europeo data.europa.eu. Difatti, su un totale di 57.437 dataset resi disponibili nel portale europeo da parte di dati.gov.it, circa il 60% (34.416) sono indicati con una qualità “eccellente” e circa il 40% (22.966) con una qualità “buona”. Solo 55 dataset  (meno dello 0,1%) sono segnalati con una qualità “sufficiente”. Inoltre, oltre il 65% di tutti i dati pubblicati nel portale europeo e classificati con una qualità “eccellente” (52.286) provengono dal portale italiano.

Fonte: Agenzia per l’Italia Digitale

19 novembre 2025


IA nel mondo del lavoro, al Ministero prima riunione dell’Osservatorio

Martedì 4 novembre si è tenuta, presso il Ministero del Lavoro, la prima riunione dell’Osservatorio sull’IA nel mondo del lavoro. L’appuntamento, organizzato dalla Ministra Marina Calderone, ha visto come tema centrale la necessità di porre l’uomo al centro del processo di governo dell’Intelligenza Artificiale. L’Osservatorio, previsto dalla Legge 132/2025, ha la funzione di definire una strategia sull’uso dell’Intelligenza Artificiale in ambito lavorativo, monitorare l’impatto sull’occupazione e identificare i  settori più interessati dall’avvento dell’IA.

Fonte: Ministero del Lavoro

4 novembre 2025


 

Il dato del mese

Domanda energetica mondiale +20% dal 2010: nonostante l’accelerazione delle rinnovabili, i combustibili fossili restano predominanti

 

Figura 2Il grafico è un elaborazione di ADL Consulting sulla base dei dati pubblicati dal WEO

 

Il grafico mostra l’evoluzione della domanda globale di energia, suddivisa per fonte, dal 2000 al 2024. Nel periodo considerato i consumi mondiali crescono in modo pressoché continuo, superando i 650 EJ nel 2024, pari a un incremento di oltre il 20% rispetto al 2010. I combustibili fossili restano predominanti nel mix energetico, ma con traiettorie differenziate: petrolio e gas naturale seguono un percorso di crescita relativamente stabile, mentre il carbone raggiunge un picco intorno al 2010, per poi rallentare, in parte per effetto della riduzione del peso dei settori ad alta intensità energetica in Cina. Le fonti rinnovabili mostrano invece un’accelerazione significativa nell’ultimo decennio, pur rimanendo su valori assoluti inferiori rispetto ai combustibili fossili. Nucleare e biomassa tradizionale rimangono sostanzialmente stabili.

In sintesi, il grafico evidenzia come, nonostante la diffusione crescente delle energie pulite, la struttura complessiva della domanda energetica globale resti ancora fortemente ancorata alle fonti fossili.

Fonte: ENISA Threat Landscape 2025


L’editoriale del mese

Nell’articolo pubblicato mercoledì 26 novembre su La Stampa, Serena Sileoni osserva come, dopo mesi, ci si sia accorti che le politiche protezioniste producono danni, ma i dazi sono solo una parte della strategia americana: un altro intervento, meno visibile, riguarda il mercato farmaceutico.

Di recente Donald Trump ha introdotto il principio della “nazione più favorita”, che obbliga i produttori a praticare negli Stati Uniti il prezzo più basso disponibile in un gruppo di Paesi simili per reddito. Una misura che, nel breve periodo, appare a tutela dei consumatori americani, ma che, nota Sileoni, deriva da un presupposto preciso: se ogni Stato pensa solo al proprio interesse immediato, gli Stati Uniti non devono più “pagare per gli europei”, che grazie ai loro sistemi regolati ottengono prezzi più bassi. Questa logica, tuttavia, rischia di compromettere l’innovazione globale. Inoltre, allineare i prezzi al ribasso può ridurre gli investimenti nella ricerca clinica industrialee creare barriere all’ingresso per le imprese più piccole.

La conclusione è netta: se si guarda solo alla tutela immediata del consumatore interno, si rischia di minacciare l’innovazione, che dovrebbe proteggerlo nel lungo periodo. Come suggerisce Sileoni, mercati integrati e economie aperte restano ancora l’unico strumento di salvaguardia in un mondo in costante crisi.

Fonte: La Stampa

26 novembre 2025

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