La nostra metodologia

Che cos’è il Digital Lobbying?

La metodologia del Digital Lobbying (Carro, Di Mario 2020, The Palgrave Encyclopedia of Interest Groups, Lobbying and Public Affairs) si riferisce al modo innovativo mediante il quale le organizzazioni possono gestire le attività di Public Affairs attraverso l’uso di strumenti digitali.

Grazie a strumenti basati su gestione strategica della conoscenza (knowledge management), open data analytics e intelligenza artificiale è oggi possibile raccogliere e analizzare i molti dati disponibili all’interno e all’esterno delle singole organizzazioni al fine di costruire azioni di public affairs, advocacy e lobbying più efficaci, trasparenti e misurabili (ROI) in ottica strategica, reputazionale e di posizionamento. Abbiamo integrato questi strumenti nella nostra piattaforma digitale KMIND® – Knowledge Management for Public Affairs.  

Gestire le relazioni esterne all’azienda è un fattore competitivo di differenziazione che aiuta le organizzazioni a mettere in campo la strategia più efficace per raggiungere i propri obiettivi, investendo su competenza e reputazione.

Da queste premesse nasce l’esigenza di un re-design dei processi aziendali che includa anche le relazioni istituzionali e i public affairs. All’interno di queste attività si cela infatti un enorme patrimonio intangibile che ancora oggi, in molte organizzazioni, è relegato alla “tradizione orale” e non viene debitamente condiviso e valorizzato.

Digitalizzare le attività di public affairs può infatti offrire, a tutte le organizzazioni immerse in contesti complessi, informazioni qualitative e quantitative da utilizzare a supporto delle decisioni del top management o dei vertici delle organizzazioni, oltre che una gestione più efficace del proprio “capitale relazionale”. Inoltre, un approccio basato sul Digital Lobbying permette di gestire i vuoti nei flussi informativi (structural holes) in un contesto legislativo ed economico mutevole e frammentato in diversi livelli decisionali e istituzionali.

Di fatto, l’applicazione di tecnologie innovative in questo campo aumenta la capacità delle organizzazioni di prendere decisioni veloci ed efficaci, sulla base di indicatori misurabili e di approcci data-driven.

Si tratta di un cambiamento a livello di processi e di strumenti, ma è prima di tutto una trasformazione che investe le persone e le organizzazioni abilitandole a gestire in maniera più efficace informazioni complesse puntando anche sulla trasparenza e sulla condivisione coordinata delle informazioni e delle attività di rappresentanza degli interessi.

La digitalizzazione investe tutte le classiche fasi del processo di Public Affairs, dalla ricerca delle informazioni alla messa in campo dell’azione, fino alla valutazione dei risultati.

Secondo il nostro modello è possibile pensare al digital lobbying come a un processo gestionale che si svolge in 6 fasi: Monitoraggio, Analisi, Valutazioni Strategiche, Posizionamento, Azione e Valutazione dei risultati.

Le 6 fasi del Digital Lobbying avanzano lungo un rapido processo accrescitivo che, sulla base dell’acquisizione incrementale di dati e conoscenza, consentita oggi anche dall’uso di tecnologie innovative, porta al posizionamento e all’azione, andando a convergere verso la valutazione dei risultati ottenuti. All’interno di ciascuna fase sono individuabili più stadi, che rappresentano momenti sempre più affinati di trasformazione della conoscenza grazie al contributo di molteplici professionisti e di tecnologie digitali avanzate.

 

Per saperne di più:

  1. Il Lobbying diventa Digital: come gestire le attività di Public Affairs in tempi di Crisis Management
  2. A public affairs platform for the analysis of the liberalization process in the italian electricity market
  3. Digital Lobbying Book
  4. L’era della Democrazia Digitale
  5. “Digital Lobbying” (Marialessandra Carro e Claudio Di Mario, 2020), The Palgrave Encyclopedia of Interest Groups, Lobbying and Public Affairs. In pubblicazione.
  6. Digital Lobbying. Gestire strategicamente le relazioni istituzionali attraverso smart data e strumenti digitali. (Marialessandra Carro e Claudio Di Mario. Prefazione di Alberto Bitonti). In pubblicazione.