Cambiamento comportamentale ed efficienza energetica

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Così come per molti ambiti del nostro quotidiano vivere culturale, economico e sociale, anche per il settore energia, efficienza energetica in particolare, emerge evidente la necessità di coniugare sempre meglio fra loro le leve tecnologiche e comportamentali; ciò per poter puntare ad un progresso basato su uno sviluppo veramente sostenibile.

In questo senso, si tratta di promuovere, assieme alle opportunità offerte dall’innovazione tecnico-tecnologica, una maggior attenzione verso il ruolo virtuoso, pro efficienza energetica, assicurabile dai comportamenti individuali o sociali e dalle loro basi culturali ed organizzative, caratterizzate per altro da crescente dinamicità.

Secondo l’UE e l’Agenzia Internazionale per l’Energia, i cambiamenti comportamentali che danno luogo alla crescita della domanda di efficienza energetica (quelli direttamente collegati all’uso ottimale delle tecnologie correnti o quelli più strettamente legati a un vero e proprio cambiamento culturale) potrebbero consentire un risparmio energetico dal 5 al 20%.

Per questi motivi i programmi ed i meccanismi pro cambiamento comportamentale stanno ora e finalmente ricevendo maggior considerazione anche sulla scena europea e internazionale. Va comunque ricordato che una delle difficoltà principali per una robusta diffusione di tali programmi o meccanismi risiede ancora nella discontinua e non immediata verificabilità dei risultati, rispetto alle iniziative di stretta natura tecnologica. D’altra parte la misurabilità degli effetti dei cambiamenti comportamentali si è fortunatamente e considerevolmente evoluta negli ultimi anni in altri ambiti applicativi; queste esperienze potrebbero essere facilmente trasferibili nel settore dell’energia. Inoltre, gli stessi protocolli di misurazione delle potenzialità tecnologiche potrebbero essere riformulati in un prossimo futuro tenendo proprio conto dell’interrelazione comportamenti-tecnologie.

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